Il convegno, previsto per il 23 e 24 marzo 2020 a Bologna, è stato annullato in conformità con le direttive del decreto ministeriale e verrà posticipato a giugno in data da definirsi.
Giornata mondiale contro la tubercolosi 24 marzo 2020
Tubercolosi e Coronavirus: “INSIEME possiamo farcela”
Non è facile celebrare la giornata mondiale della tubercolosi in questo marzo 2020.
Noi di Stop TB Italia Onlus, abituati a parlare di epidemie, contagi, letalità, mortalità, morbilità, trasmissione, mascherine, protezioni, stigma, farmaci, ricerca, soldi che riguardano la tubercolosi, ci troviamo a disagio di fronte a questa nuova aggressione virale, violenta, planetaria.
La riflessione che ci siamo ritrovati a fare è come l’esperienza della lotta alla tubercolosi possa aiutarci a combattere anche questa nuova pandemia.
Tra le due malattie ci sono differenze:
• Diversità nei numeri: ad oggi poco più di 8.000 morti per COVID sul pianeta, quanti la tubercolosi ne fa in due giorni. Ad oggi poco più di 200.000 casi di Covid a confronto dei dieci milioni di nuovi casi di Tubercolosi ogni anno.
• Diversità nella contagiosità: il coronavirus è molto più rapido e diffusivo. Se il micobatterio tubercolare avesse le stesse caratteristiche, il genere umano sarebbe già scomparso.
• Diversità nei tempi: il coronavirus provoca polmoniti che possono uccidere in poche ore. La tubercolosi, quando ti uccide, ci mette anni.
• Diversità nella percezione della malattia: il coronavirus fa paura perché ti può colpire facilmente e può essere rapidamente letale, mentre il micobatterio tubercolare è batterio di altri tempi, lontano da noi, fa meno paura perché se ti colpisce puoi non ammalarti, se ti ammali puoi guarire, perché i farmaci ci sono.
Ma ci sono anche analogie:
• entrambe sono malattie infettive, trasmissibili, prevenibili
• entrambe hanno un altissimo impatto sociale
• entrambe sono diffuse in tutto il globo
La filosofia di controllo della tubercolosi, con la “strategia EndTB”, riconosce l’approccio globale per combattere la malattia come l’unico in grado di aiutare a dare risposte alla domanda: “Perché muoiono di tubercolosi ancora un milione e mezzo di persone all’anno per una malattia diagnosticabile e curabile?”
Si muore perché non riesci ad avere una diagnosi e non ci sono ospedali sotto casa
Si muore perché non hai i soldi per il viaggio verso l’ospedale
Si muore perché i farmaci non hanno più efficacia perchè ci sono batteri resistenti
Si muore perché la diagnosi è tardiva, perché non vi sono medici là dove servono
Si muore perché la vergogna della malattia tiene lontani dagli ospedali
Si muore perché non sai che da questa malattia si può guarire…
Queste risposte ci richiedono di riconoscere l’utilità di un ragionamento complesso, globale e articolato. Per raggiungere il nostro obiettivo non bastano infatti la scienza e la medicina, ma devono intervenire la politica, l’economia, la finanza, le istituzioni private e pubbliche e, non ultima, la comunicazione. La società tutta.
Anche il coronavirus, che oggi stiamo solo imparando a conoscere, ci sta già richiedendo, con la sua veloce contagiosità, lo stesso tipo di intervento. Cosa già fatta peraltro a suo tempo da Ebola, seppure in una parte limitata del pianeta. Ignoranza, stigma, povertà, guerre, carestie, cattiva distribuzione delle risorse sul pianeta continuano a tener viva la tubercolosi nel mondo.
Informazione, formazione, sostegno economico ai malati, ricerca e cooperazione possono cambiare la storia. La malattia può essere sconfitta solo con l’apporto di tutti e con un approccio sistemico. Come dice il motto di StopTB Italia: solo INSIEME sarà possibile vincerla, con l’aiuto di ogni singola persona.
Noi continuiamo a celebrare la giornata mondiale contro la tubercolosi, con i suoi dieci milioni di nuovi casi e il suo milione e mezzo di morti.
Sappiamo che la lotta alla tubercolosi non è ancora vinta, anche se in teoria conosciamo la strada da percorrere per vincerla. Oggi ci auguriamo che la lotta al coronavirus aiuti tutti ad avere più coraggio per affrontare e modificare tutti i determinanti sociali ed economici che ancora continuano a mantenere questa epidemia senza fine. La passata esperienza della tubercolosi e la pressante attualità del coronavirus possono aiutarci a costruire insieme un futuro migliore per tutti.
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