La tubercolosi (TB) è tuttora la malattia infettiva e contagiosa più diffusa al mondo. Due miliardi e mezzo di persone (pari ad un terzo della popolazione mondiale) sono portatori dell’infezione tubercolare latente di questi circa 10 milioni si ammalano ogni anno e 4.500 muoiono ogni giorno, Italia compresa.
La cura per la tubercolosi esiste, non è costosa, ma è lunga e faticosa.
La tubercolosi (TB o TBC) è una malattia infettiva causata da batteri a crescita lenta, il Mycobacterium Tuberculosis, o Bacillo di Koch dal nome del medico tedesco che lo scoprì nel 1882.
La forma più frequente è la tubercolosi polmonare. Una persona ammalata di tubercolosi può contagiare la propria famiglia e altre persone, soprattutto i bambini e i soggetti con difese immunitarie indebolite.
La tubercolosi si trasmette per via aerea. I batteri sono emessi nell’aria quando un individuo con tubercolosi polmonare attiva tossisce, starnutisce o comunque libera nell’aria i cosiddetti “droplets” o goccioline, cioè gli aerosol di secrezioni respiratorie.
Altri individui nelle vicinanze possono inspirare i batteri che attraverso le vie aeree raggiungono e si depositano negli spazi alveolari dei polmoni, dove i micobatteri cominciano a crescere e moltiplicarsi. Da lì, in alcuni casi i batteri possono diffondersi attraverso il flusso sanguigno a tutti gli organi del corpo.
Questo pericolo è tanto maggiore quanto più lungo e ravvicinato è il contatto. La trasmissione del bacillo non è frequente e devono ricorrere alcune condizioni essenziali:
– il malato deve essere affetto da TB polmonare attiva (detta “aperta” o “bacillifera”);
– la carica batterica deve essere molto elevata;
– il malato non deve essere ancora in terapia;
– il ricambio d’aria ambientale deve essere scarso o assente.
Oggi la tubercolosi è facilmente curabile e l’obiettivo del trattamento è la distruzione dei bacilli tubercolari. Il trattamento con diversi medicinali specifici dura generalmente 6 mesi, poiché i bacilli reagiscono solo molto lentamente al trattamento.
Anche se la persona ammalata si sente meglio dopo alcune settimane, dovrà assolutamente continuare ad assumere i medicinali ogni giorno per tutto il tempo della cura in maniera regolare, pena una recrudescenza della malattia e la possibilità di contagiare le persone che frequenta.
I sintomi sono simili a quelli di una polmonite: tosse (talvolta con presenza di sangue), perdita di peso, inappetenza, stanchezza, leggera febbre, sudorazione notturna e dolori al petto.
Non tutti i malati di tubercolosi si sentono gravemente malati. Se la tosse persiste oltre 2-3 settimane e insorgono altri disturbi tra quelli elencato sopra, è necessario consultare un medico che prescriverà gli esami di controllo.
E’ una forma di tubercolosi nella quale i bacilli sono diventati resistenti ad alcuni farmaci utilizzati nel trattamento “standard”. Questo può avvenire se i farmaci sono utilizzati male, se la terapia non viene seguita correttamente o quando si è contagiati da bacilli che sono già resistenti.