21/11/2023
Da quando Stop TB Italia ha iniziato la sua missione di supporto al programma di controllo della tubercolosi in Senegal nel 2013, sono stati compiuti passi significativi per migliorare la situazione sanitaria della regione. Il primo progetto triennale, interamente finanziato dalla fondazione Monzino (2013-2016), ha segnato l’inizio di un impegno mirato a combattere la tubercolosi in modo completo, affrontando non solo la malattia stessa ma anche i suoi determinanti sociali.
Durante questo periodo, il programma ha reso possibile la fornitura di un apparecchio Genexpert per la diagnosi rapida presso il Centre de Santè di Dioffior, la formazione di un tecnico di laboratorio locale e l’istruzione di 50 Badieun’gox, donne dei villaggi, per sensibilizzare la popolazione e seguire i pazienti durante il trattamento. Queste donne, oltre a essere retribuite per le loro attività, hanno contribuito al successo del progetto, garantendo anche la distribuzione di materiale informativo per la comunità. Il sostegno ai malati è stato esteso con l’erogazione di un sussidio al termine della cura e il rimborso dei costi dei trasferimenti ospedalieri.
Il secondo progetto (2016-2018), anch’esso finanziato dalla fondazione Monzino, ha permesso l’acquisto di un apparecchio radiologico mobile per ampliare le possibilità diagnostiche e ha continuato a sostenere le attività avviate nel primo progetto.
Il progetto “Fleurs de la Vie”, avviato nel 2017, mira a garantire l’autonomia finanziaria del programma sanitario attraverso lo sviluppo agricolo biologico. Coinvolge giovani guariti dalla tubercolosi, senza reddito né lavoro, che vengono formati in una scuola agricola. Utilizzando terreni abbandonati donati dal comune di Dioffior, questi ex malati hanno costituito una cooperativa che gestisce i terreni e contribuisce al finanziamento continuativo del progetto, destinando parte dei proventi all’ospedale per continuare a sostenere i pazienti futuri e il lavoro delle donne.
Grazie a questo modello d’intervento il tasso di guarigione dei malati è passato dal circa il 71% al 91%
(Studio scientifico).
Per questo, con i finanziamenti propri e grazie alla generosità di donatori, il progetto ha compiuto progressi sostanziali nel periodo 2018-2022. Cinque ex malati sono stati iscritti alla scuola di formazione agricola, sono stati acquisiti terreni agricoli, costruiti pozzi, serbatoi e una foresteria, e sono state avviate attività agricole sostenibili.
Il biennio 2023-2024 vede nuove sfide e ambizioni per il progetto. L’obiettivo è l’inserimento di altri ex malati nella comunità, l’acquisizione di ulteriori terreni contigui all’ospedale e la continuazione del potenziamento delle infrastrutture agricole. Ciò include l’acquisto di piante, semi e attrezzi, la ristrutturazione di un fabbricato per la sede della cooperativa e la costruzione di serbatoi per la raccolta di acqua piovana. Il successo della cooperativa sarà misurato dal raggiungimento degli obiettivi economici, determinando così la retribuzione dei lavoratori e con parte dei proventi potremo garantire il supporto alle donne e l’assistenza ai futuri pazienti.
Il Progetto Fleurs de la Vie è un esempio tangibile di come la lotta contro la tubercolosi possa integrarsi con lo sviluppo sostenibile, offrendo formazione, speranza e lavoro a coloro che hanno sperimentato la malattia. Mentre il progetto si avvicina alla sua conclusione, Stop TB Italia si prepara a lasciare un’eredità duratura e positiva a Dioffior, dimostrando che la vera sconfitta della tubercolosi va oltre la cura medica, coinvolgendo la comunità nel processo di guarigione.
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