27/03/2024
Ospedale di Diofior, 26/05/2023
Oggi in ambulatorio abbiamo avuto solo due visite. In questo periodo dell’anno le
giornate sono torride, ci sono circa 39 gradi e si attende con ansia il prossimo mese
quando inizierà la stagione delle piogge. L’attività principale odierna in ambulatorio è
stata il tentativo di direzionare al meglio i due ventilatori della stanza così da
respirare un po’. Mi spiegano che ad ogni fine del mese l’ospedale è poco affollato
perchè i pazienti restano con pochi soldi a causa delle spese sostenute nelle
settimane precedenti, per cui spesso la prima cosa a cui rinunciano sono le cure
mediche che vengono rimandate al mese successivo con il nuovo stipendio.
Ma oggi, verso la fine della mattinata, arriva un paziente un po’ speciale, o almeno
per me lo diventa. È registrato come il numero 55 dei pazienti con diagnosi di
tubercolosi del 2022 sul polveroso Registre des cas de tuberculose du Centre de
Traitement dell’ospedale di Diofior.
Seydou è un contadino di 69 anni che vive nelle campagne vicino a Diongolor.
Figura 1. Una pagina del registro ambulatoriale sulla tubercolosi
Madame Basse, l’infermiera responsabile dell’ambulatorio TB/HIV, mi spiega che
Seydou è uno dei pazienti che arriva da più lontano.
Ha 69 anni e la pelle raggrinzita dalle fatiche quotidiane di un contadino che lavora in
questo Paese; non ci sono trattori o macchine automatiche, ma si lavora la terra con
il carro trainato dal cavallo in caso se ne possieda uno. Seydou sembra molto
anziano, in Italia potrebbero facilmente scambiarlo per un ottantenne. Parla solo
serere, la lingua più diffusa nella regione, pertanto la comunicazione con me è
difficoltosa. È quindi Madame Basse a spiegarmi che per arrivare al nostro
ambulatorio il percorso di Seydou è assai lungo. Deve camminare per circa tre quarti
d’ora da casa sua per arrivare alla strada asfaltata, la route N1 con direzione Mbour.
Una volta arrivato alla strada prende un sept-places, ovvero una delle auto condivise
che trasportano un massimo (teorico) di sette passeggeri per brevi tratte comuni.
Quest’auto lo porta fino a Ndiosmone, un importante incrocio di due strade, una delle
quali porta verso la città di Mbour, sulla costa. A Ndiosmone Seydou deve prendere
un altro sept-places che lo avvicinerà all’ospedale di Diofior. Viaggio complessivo di
circa 2 ore quando le coincidenze si incastrano bene e si trova subito un’auto.
Seydou è giunto alla fine del trattamento di sei mesi per la sua tubercolosi polmonare
e quella di oggi è l’ultima visita. È molto gentile, con me comunica a gesti e mi
riferisce di stare molto meglio rispetto a qualche mese fa e di aver assunto le
medicine tutti i giorni. Al termine della visita compilo il modulo per il rimborso spese:
StopTB grazie al suo progetto a Diofior ha previsto un rimborso spese per il viaggio
che i pazienti devono compiere per giungere all’ospedale per le visite mediche.
Questo è un grande incentivo, perchè i pazienti non devono farsi carico di un viaggio
per loro molto oneroso. Il rimborso per Seydou, che previene da molto lontano, è di
cinquemila franchi senegalesi (l’equivalente di 7 euro). Seydou ringrazia per il
rimborso, per la visita e per averlo aiutato a guarire dalla tubercolosi. Noi lo
ringraziamo per la sua disponibilità a raggiungerci da così lontano, per la costanza di
aver rispettato tutti gli appuntamenti delle visite e con grande fierezza compiliamo il
registro con i dati della visita di oggi per scrivere ‘Guéri’ accanto alla data di oggi.
Senza questo progetto probabilmente Seydou non avrebbe potuto permettersi le
spese di viaggio e le cure per la tubercolosi. Ho capito, oggi più che mai, che questo
piccolo progetto è fondamentale nel distretto perchè risponde alle esigenze concrete
dei pazienti e dei sanitari che operano in questa regione rurale del Senegal.