TERRA D’AFRICA – Sara Occhineri

27/03/2024

Arida, 

rossa la terra che calpesti per percorrere chilometri sconfinati.

Miraggio

l’ombra di un baobab sotto cui rifugiarsi, in attesa di una mano che ti viene in aiuto.

Scorre lento il tempo quando il sole è sempre allo zenit.

 

Dura è la prova da superare, 

cosa può crescere dalla sabbia mentre intorno a te tutto brucia.

La pelle urla, 

scalpita, 

si scoraggia. 

Dalla sabbia nasce un anacardo.

Polvere, 

sabbia, 

vento, 

la natura qui è potente. 

 

Tutti gli elementi convergono per poi diventare sempre polvere che ti invade, pervade, totalizza.

 

Diventi vento, 

sabbia, 

polvere.

 

L’acqua è tanta, 

salata, 

cosa cresce da una terra di sale.

 

Cosa ti può dare il mare, quando scende la marea e la tua piroga si ferma. 

 

Dalla stessa acqua dopo che il tempo continua a scorrere lento, 

conchiglia dopo conchiglia 

si può costruire un intero villaggio.

 

Apparentemente divisiva, questa natura vera, 

crudele 

che accoglie tutti quelli nati sotto lo stesso parallelo nel suo grembo arido. 

 

Chi nasce e vede, 

chi vive e crede. 

 

La natura imperversa ti avvolge e ti unisce. 

Unisce il vecchio con il bambino, 

l’Imam al suo vicino. 

Niente sembra poter dividere ciò che una natura amara tempra e fonde insieme.

 

La natura è madre, è cura.

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